Tornare alla Semplicità
Quando il dentro e il fuori si incontrano,
nasce la sincronicità.
Arriva per tutti, o quasi, un tempo in cui sentiamo la necessità di ritornare alla semplicità.
Le vite elaborate e ricche di impegni nell’agenda tolgono il gusto di assaporare i momenti delle nostre giornate. Correre è diventato sinonimo di successo, riempire le ore è segno di produttività. Eppure, nel rumore costante delle cose da fare, ci stiamo perdendo qualcosa di essenziale: noi stessi.
Oggi la più grande carenza che possiamo percepire è il tempo. Non perché il tempo manchi davvero, ma perché non riusciamo più ad abitarlo. Lo riempiamo fino all’orlo, e così si svuota di significato. Viviamo in apnea, trattenendo il respiro mentre scorrono i minuti, invece di respirare dentro le ore.
Tornare alla semplicità non significa rinunciare, ma ricordare.
Ricordare che la vita non si misura in compiti svolti, ma in respiri consapevoli, in sguardi, in pause.
È riscoprire il valore del poco, l’intimità dei gesti quotidiani: preparare una tisana, ascoltare la pioggia, cucinare lentamente, camminare senza meta.
Semplicità non è povertà, è presenza. È scegliere di essere dove sei, interamente.
La naturopatia ci insegna che anche il corpo tende all’essenziale: elimina il superfluo, ricerca equilibrio, risponde al ritmo naturale. Quando viviamo in eccesso — di stimoli, cibo e rumore — il corpo e la mente si sovraccaricano, il sistema nervoso perde il suo ritmo e la stanchezza si fa cronica.
Ma quando torniamo alla semplicità, anche la fisiologia respira. Il battito rallenta, la digestione si fa più leggera, il respiro più profondo. La semplicità diventa cura.
Nella Medicina Tradizionale Cinese, la salute nasce dall’armonia tra l’interno e l’esterno, tra l’uomo e la natura.
E non c’è equilibrio possibile senza lentezza.
L’autunno, con il suo invito al raccoglimento, ci insegna che lasciare andare è il primo passo per ritrovare spazio.
Spazio per noi, per la calma, per la verità di ciò che siamo quando non stiamo correndo per diventare altro.
Tornare alla semplicità è un atto rivoluzionario.
Significa scegliere di non partecipare alla corsa al “fare”, per tornare al “sentire”.
È rallentare per ascoltare la propria voce interiore, per accorgersi dei piccoli miracoli quotidiani: la luce che entra dalla finestra, il profumo del caffè, la quiete di un pomeriggio silenzioso.
In questo spazio, la vita torna a fiorire.
Non serve cambiare tutto: basta iniziare da un gesto, da un momento, da un respiro.
Perché la semplicità non è una meta, ma un cammino.
Un ritorno.
Roberta | Sentiero Botanico