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Nighttime landscape with silhouette of mountains and a body of water reflecting the sky filled with stars and a bright planet or star in the sky.

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“La salute nasce quando il Qi scorre libero come il vento tra le montagne: né troppo veloce, né troppo lento, ma in ritmo con la vita.”

Huangdi Neijing

“Chi segue il ritmo delle stagioni, vive in armonia con il Cielo e la Terra.
L’energia non si disperde, ma scorre come un fiume che conosce la sua strada.”

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naturopatia, olistica, medicina cinese Roberta Morandi naturopatia, olistica, medicina cinese Roberta Morandi

Lo Yin, il Sangue e la Luna

L’Incantatrice cammina con la Luna: sa che ogni fase porta con sé un nuovo incantesimo.

L’Incantatrice cammina con la Luna: sa che ogni fase porta con sé un nuovo incantesimo.

C’è un ritmo che abita il corpo della donna, che non appartiene al tempo lineare ma a un ciclo continuo e antico.
È un movimento sottile, un’onda che si ritira e ritorna, che parla la lingua della luna.
È lo yin che scorre, la corrente silenziosa che nutre, accoglie e custodisce.
A esso appartiene il sangue, testimone della nostra ciclicità e della nostra capacità di rinascere.
Il sangue è la memoria della donna.
Porta con sé la storia delle madri e delle figlie, come un filo rosso che tesse la nostra identità, che ci ricorda la sacralità del corpo e la sua connessione con il mistero.
Ogni flusso è un atto di purificazione, un piccolo rito di ritorno a sé.

Lo yin è la forza che ci insegna a fermarci, è il buio fertile in cui i semi si preparano a germogliare.
Ci invita a riscoprire la bellezza della luna e della notte, a ballare sotto quel cielo, insieme alle voci silenziose delle nostre antenate.
Ci ricorda che non tutto va illuminato, che c’è saggezza nel non sapere e che la vita ha bisogno di pause per potersi compiere.

Il sangue va rispettato, nutrito, onorato.
Quando la donna impara ad ascoltare il ritmo del suo sangue, ritrova il suo potere ciclico: comprende che ogni fase ha la sua bellezza e la sua necessità.

Dentro la donna si intrecciano molte essenze primordiali, gli archetipi; danzano in lei seguendo il ritmo del sangue e della luna.
Si muovono silenziose le voci della Fanciulla, della Madre, dell’Incantatrice e della Saggia.
Sono presenze antiche, energie che si alternano e si intrecciano, donandoci la possibilità di essere ogni volta nuove e diverse.

La Fanciulla abita la primavera.
È il risveglio, la curiosità che apre lo sguardo, la fiducia che nasce dopo il buio.
Vive nei giorni che seguono il sangue, quando il mondo interiore torna a germogliare e il cuore si riempie di desideri.

Poi la Madre prende forma: è colei che nutre, dona e crea.
Non solo chi genera figli, ma ogni volta che mettiamo amore in ciò che facciamo, quando proteggiamo, sosteniamo, accogliamo.
La Madre è la luna piena, fertile di idee, generosa e compassionevole.
È la forza che sa trasformare la vita con la cura.

Quando la luce comincia a ritirarsi, giunge l’Incantatrice, la Donna Selvaggia.
È il tempo del discernimento. In lei la sensibilità si fa più acuta, l’intuizione si amplifica, la voce interiore diventa limpida.
L’Incantatrice è colei che non teme la trasformazione, che lascia andare ciò che non serve, che si prepara al buio come a un ritorno sacro.
È la magia che nasce dalla forza che si trova nella resa.

E infine, quando il sangue scorre, appare la Saggia, la Custode del silenzio.
È la luna nuova, la notte interiore, il tempo del raccoglimento e dell’ascolto profondo.
In lei riposa tutta la saggezza del femminile.
È la custode del mistero, quella che sa che ogni fine è solo un nuovo inizio.

Questi archetipi non vivono separati, ma si intrecciano dentro di noi come le stagioni della terra.
A volte una prevale, a volte si mescolano.
Accoglierli significa riconoscere la propria ciclicità, onorare il continuo nascere e morire che avviene dentro di noi, accettare di essere in costante mutamento.
Essere donna è questo: ascoltare le voci interiori che si alternano e imparare a danzare con loro, invece di opporvisi.
È accettare di essere mutevoli come l’acqua, profonde come la notte, fertili come la terra.
È ricordare che in ogni fase, anche la più silenziosa, batte il ritmo antico che unisce tutte le donne di ogni tempo.

Roberta | Sentiero Botanico

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